Tiziano Bissolotti
Nato a Soresina, in provincia di Cremona, il 26 Giugno 1959 e deceduto a Cremona il 5 di Luglio del 1995.
Di tutti i figli di Francesco Bissolotti, Tiziano è colui che, fin dalla tenera età, ha espresso un precoce talento per la liuteria e per l'intaglio.
All'età di dieci anni frequentava il laboratorio del padre dove si divertiva ad intagliare piccoli oggetti utilizzando, già con una certa maestria, tutte le sgorbie della bottega. Durante questo periodo ha iniziato lo studio del pianoforte, sotto la guida del liutaio polacco Ian Kudanowski, allievo di Francesco e diplomato presso il conservatorio di Varsavia. Palesò subito una eccellente attitudine per gli strumenti musicali, ma allo stesso tempo si dimostrò molto incostante negli studi, alternava momenti di vero entusiasmo ad altri in cui si disinteressava totalmente del pianoforte. Dopo pochi anni abbandonò gli studi musicali. Nel 1974 si iscrisse alla Scuola di Liuteria che frequentò per tre anni senza completare gli studi, preferì la bottega di famiglia luogo dove si sentiva più a suo agio. In questo periodo si dedicò alla costruzione di ogni tipologia di strumento ad arco come i violini, le viole, i violoncelli e i contrabbassi. Si specializzò anche nella realizzazione di chitarre classiche, utilizzando un suo personale modello, che aveva disegnato grazie ai consigli del padre e che si caratterizzava per una cassa armonica molto ampia. Negli anni 1983-84 si trasferì a Parigi a lavorare presso la bottega del liutaio e restauratore Renè Quenoil, dove si dedicò alle montature, in special modo del violoncello. Dopo il soggiorno parigino ritornò nel laboratorio del padre dove, con alterne vicissitudini, lavorò fino alla sua prematura scomparsa. Per la costruzione degli strumenti egli ha sempre utilizzato i modelli paterni, modelli che il padre aveva ricavato da antichi strumenti originali o forniti da Simone Fernando Sacconi, amico e maestro di Francesco. La sua vernice è sempre quella di famiglia, una vernice ad alcol a base di gommalacca, alla quale si aggiungono varie tipologie di coloranti naturali fino ad ottenere la tonalità cromatica desiderata. I filetti dei suoi strumenti sono sempre fatti a mano e sono composti da due sottili strisce di pero ebanizzato e da una striscia più grande di legno di pioppo. Come tutti i membri della sua famiglia non ha mai partecipato a concorsi o mostre.
Il suo liutaio preferito era Giuseppe Guarneri del Gesù, al cui stile di lavoro si sentiva per certi versi affine.
Tiziano è stato un liutaio dalla vita tormentata e spesso turbolenta, solo nella liuteria riusciva a trovare serenità ed equilibrio. Il suo lavoro è armonico, elegante, preciso, molto deciso e ricco di personalità soprattutto nell'intaglio della testa dove traspare in tutta evidenza, l'eleganza e la sua grande capacità scultorea. I suoi strumenti sono sparsi in tutto il mondo, acquistati da molti musicisti. Non si conosce il numero preciso di opere da lui costruite, ma, ragionevolmente, saranno circa un centinaio.